L’efficienza energetica rimane uno degli asset strategici su cui sempre più le imprese dovranno investire nei prossimi anni, in quanto riduce la richiesta mondiale di energia, rappresenta un incentivo allo sviluppo e all’innovazione e crea nuovi posti di lavoro.
Dal lavoro di ricerca realizzato dall’ACEEE (American Council for an Energy-Efficient Economy), che ha analizzato le performance energetiche dei 23 paesi che consumano più energia al mondo, l’Italia si classifica seconda, a pari merito con il Giappone, nella classifica degli stati che più sono all’avanguardia e investono nel settore dell’efficienza energetica, preceduta solamente dalla Germania. Gli Stati Uniti si piazzano solo all’ottavo posto, insieme alla Corea del Sud.
Il nostro paese conferma, con questo risultato, l’impegno posto sulle politiche e gli incentivi legati ad uno sviluppo ed una più ampia diffusione degli interventi di efficientamento energetico, sia da parte dei privati che delle imprese, volto a ridurre la dipendenza e il fabbisogno energetico dell’Italia.
Ovviamente, ci sono ampi margini di miglioramento e di crescita nel settore, per cui si dovrà porre l’accento soprattutto sugli standard qualitativi e su politiche di incentivi continue.